I biscotti fatti in casa salveranno le notizie. Detta così può sembrare una provocazione, ma nelle intenzioni di uno dei quotidiani più prestigiosi, il “New York Times” si tratta di una precisa strategia per fare cassa.
Gli esperimenti e le iniziative sui generis volte a monetizzare i contenuti in questi anni non sono mancati: dall’invenzione con “Snowfall” del formato del multimedia packages, vale a dire il reportage interattivo di taglio longform, al lancio del native advertising come nuova modalità di publiredazionale di qualità; dalla promozione di conferenze dal vivo, al lancio di uno shop online per la vendita di gadget con il logo del Times, inclusa una divisione dedicata ai viaggi, la “Times Journeys”, dove comprare pacchetti vacanza in mete scelte dai corrispondenti del giornale; per arrivare alla dichiarazione di guerra agli AdBlockers (i programmini che inibiscono la visualizzazione della pubblicità e che quindi indeboliscono il valore delle inserzioni pubblicitarie).
Adesso la Signora in Grigio decide di puntare sul Food per dare un po’ di ossigeno ai propri ricavi. Sì, perché vincere i Premi Pulitzer costa e la crisi dell’editoria si fa sentire pure nella redazione più famosa del mondo. E poco importa che l’edizione online abbia oltre un milione di abbonati paganti: ormai i bilanci delle testate non si fanno soltanto con le sottoscrizioni e la pubblicità, ma con la forza del brand di creare progetti di engagement per il proprio pubblico.
Tenendo bel presente l’obiettivo di raggiungere 800 milioni di dollari di ricavi entro il 2020 (ben il doppio di quelli registrati nel 2014), il quotidiano newyorchese ha deciso di sperimentare un servizio non editoriale: la consegna a domicilio degli ingredienti usati nelle ricette del Nyt Cooking, il portale di ricette lanciato due anni fa e ogni mese registra un traffico di 7 milioni di utenti.
Si legge la ricetta e se si decide di prepararla, gli ingredienti possono essere acquistati sul sito e vengono consegnati nell’arco di 48 ore. A gestire la parte prettamente logistica sarà Chef’d, la start-up scelta come alleato di questa operazione.
“Il nostro pubblico trascorre molto tempo a casa a cucinare. Per noi è naturale vedere questa come una strada da valutare”, ha spiegato Alice Ting, vicepresidente per lo sviluppo del marchio del Nyt.