IJF15, day two

Si comincia la giornata parlando di nuovi modelli di business per il giornalismo, con i fondatori di due esperimenti:
Ernst-Jan Pfauth, editore De Correspondent, e…

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  • … Alexander Klöpping, fondatore di Blendle. Quest’ultimo è partito chiedendosi perché la gente pagasse per la musica e per i film e non per le news. Adesso ha sviluppato un modello simile a iTunes: compri gli articoli che leggi pagandoli singolarmente e se non ti sono piaciuti vieni rimborsato. Il micropagamento non può lasciare spazio all’insoddisfazione dell’utente. Raju Narisetti, senior vice president News Corp, spiega che News Corp divide gli utenti in quattro categorie: visitor (occasionali), lettori (restano sul sito più tempo), abbonati (paganti) e membri (con più benefit). Per Ernst-Jan Pfauth i lettori non possono essere soltanto un target per la pubblicità. De Correspondent è partito e si comporta più come un movimento che come un gruppo editoriale.

  • Sue Llewellyn, consulente strategie digitali, spiega quali possono essere le tecniche per una ricerca avanzata su Twitter. Primo: le chiavi di ricerca di uno stesso fatto possono essere infinite. Secondo: giocare con le lingue e con i sinonimi. Terzo: specificare una location precisa.  Quarto: pensare come parla la gente. Quinto: in una breaking news situation filtrare i tweet escludendo il rumore, quello che non è pertinente rispetto all’argomento. Sesto: programmare i twitter alert e le notifiche. Settimo: seguire le liste.

 

  • All’incontro “Expo China News” si discute di Cina come paese più presente in Expo (tre padiglioni e un milione di visitatori attesi), e come paese sempre più presente sul  Web con realtà come Baidu, WeChat, QZone e Alibaba.

    Enrico Plateo, 
    direttore WeToBusiness, retailer ufficiale di WeChat in Italia, ricorda che Internet è un organismo vivente che evolve alla velocità di 22,5 Gb al secondo. In questa crescita così veloce paga la semplicità. Per esempio in WeChat utente ha a disposizione più strumenti in un unico sistema. Gli strumenti social cinesi hanno finalità d’uso simili ai nostri media, anche se gli utenti di solito non conoscono personalmente “amici” seguiti sui social. WeChat è in Cina potente piattaforma di lifestyle ma anche di ecommerce. Sulla piattaforma social Moment vengono condivisi in media 3 mld di post ogni giorno. WeChat può essere quindi per i media italiani un driver sul quale distribuire informazioni visto che tutti i visitatori cinesi che arriveranno all’Expo avranno in tasca WeChat. Zhu Yuhua, Vice Presidente di China Corporate United Pavilion Expo 2015: nel padiglione cinese ci saranno più di 200 aziende cinesi. Teresa Tseng Kuang-Yi, Rai Expo: non basterà tradurre contenuti italiani ai visitatori cinesi. Servirà un’operazione di mediazione culturale più vasta.


  • Al Keynote speech di Aron Pilhofer, direttore esecutivo del settore digitale del Guardian, si discute di “Come rilanciare una startup di 200 anni”. Pilhofer racconta la nuova struttura del Guardian: news desk, live desk, planning, visuals, audience.Schermata 2015-04-17 alle 12.51.20
  • E poi descrive alcuni progetti innovativi come “Guantanamo Diary“, dedicato a Mohamedou Ould Shahi detenuto ingiustamente nel carcere americano: un vero e proprio mini sito dentro il sito, non una semplice gallery, con tanto di documentari interattivi.

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  • L’approccio per cui gli editori pensano di essere portavoci del padreterno non può essere più validoPilhofer, introduce poi lo strumento “Witness” con cui i lettori del Guardian possono inviare contenuti.Sei un giornalista? Non chiedermi “Aiutami a mettere il mio pezzo su internet” ma impara a farlo da te e rimani aperto alle nuove possibilità che la tecnologia offre. Sicuramente bisogna avere una buona narrativa ma non basta a raccontare una buona notizia. Il giornalismo del futuro sarà uno sport di squadra.Tre cose da curare perché fanno la differenza:


  • Barbara Sgarzi parla di “Vita digitale: gestire la propria reputazione online” e lo fa partendo dai casi Saluzzi vs Alonso e Messaggero online.
    La reputazione online è valuta di scambio del giornalista, non è un vendersi ma un raccontare quello che facciamo come giornalisti, perché non esiste più distinzione tra online e offline. Oggi i selezionatori di personale utilizzano i social per capire chi siamo e 1/3 di loro ha cestinato un candidato a causa di quello che ha postato online, in particolare i commenti: occhio quindi a quello che scriviamo nelle bacheche altrui. Troppi giornali usano ancora social come vetrina per acchiappare clic: vedi “The American journalist in the digital age”, 1080 giornalisti intervistati online tra agosto e dicembre 2013.Non lo sappiamo, ma tutti abbiamo un Google Cv a disposizione di tutti: occhio ai contenuti vecchi, non aggiornati o che non ci rappresentano.
    La foto che usiamo nei profili social ormai è una sorta di logo: meglio usare la stessa immagine per Fb, twitter, etc…
    La short bio di Twitter: 160 caratteri da usare bene. Possiamo cambiarla spesso, quindi perché non aggiornarla?Strumenti da usare per Twitter: twittonomy,  howlonghave youbeentweeting.com (per scovare account fasulli), liste, ricerca avanzata.Per verificare una fonte online: who.is, spokeo, white pages, pipl. com, Webmii

    TinEye aiuta a capire quando immagine è stata caricata per la prima volta online.


     

  • L’incontro più atteso della giornata è stato quello con Edward Snowden, l’ex dipendente della Nsa che ha rivelato come il governo statunitense violasse le norme sulla privacy seguendo un programma sistematico di spionaggio ai danni di chi utilizza la Rete. Impossibile entrare in Sala dei Notari visto l’afflusso record di pubblico. Qui il video integrale dell’evento. 

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