Digital Marketing manager, Digital PR, Digital Analyst, Mobile Specialist, Reputation Manager: sono solo alcune delle nuove figure che il mercato della comunicazione chiede e chiederà sempre con maggior forza nei prossimi anni. Sia le aziende sia le agenzia creative stanno vivendo una radicale trasformazione e si stanno adeguando alle nuove richieste del mercato. A dirlo è l’anteprima del “Libro bianco sulle professioni della comunicazione“, indagine a cui sta lavorando Almed, l’Alta Scuola in Media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica di Milano, in collaborazione con Assolombarda, Assocom, Ferpi e Assorel.
La ricerca è stata effettuata mediante interviste a un campione di professionisti della comunicazione, soprattutto nei settori dell’editoria cartacea, digitale e televisiva, delle agenzie di comunicazione e delle aziende.
Dal report, il settore risulta spaccato a metà: da una parte il digital impone tempi di reazione velocissimi, dall’altra le media relation restano più lente e legate alle reti interpersonali.
Ai giovani che vogliano intraprendere una carriera in questo mondo si chiede sempre di più: una solida preparazione di base, una forte capacità relazionale, una conoscenza già acquisita dei mondi professionali, un’ottima conoscenza della lingua inglese. Disponibilità alla formazione continua ma pure spirito critico e innovativo, talento nel public speaking e nella gestione dei dati.
La filiera della comunicazione digitale si fa sempre più complessa per far fronte alla crescente richiesta di contenuti crossmediali.
A livello di trend generali, oltre la nascita di nuove professionalità, stiamo assistendo a una sempre maggiore interconnessione tra i ruoli e una conseguente minore frammentazione; il network diventa decisivo all’interno e all’esterno dal proprio posto di lavoro; iconfini tra un “mestiere” e l’altro sfumano e si lavora solo in project team.
Nel mondo della comunicazione on line spiccano sempre le web agency, ma la fetta più grande è costituita da freelance…