A prima vista può sembra un lungo elenco di necrologi ma non commemora nessuno, se non il defunto buon gusto: si tratta della sequenza di nomi che ha riempito interamente due pagine del “New York Times”. La lista raccoglie i nomi di tutte le persone che Donald Trump ha insultato via Twitter da quando la sua candidatura alla Casa Bianca è stata ufficializzata.
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Il Festival del NON giornalismo di Milano, l’evento che mette alla berlina la categoria
Un NON evento, con tanto di NON giuria e NON premio. Il Festival del NON giornalismo si terrà a Milano domenica 29 maggio all’insegna della negazione e soprattutto dell’ironia. Perché come spiega uno degli ideatori Andrea Montanari, “ogni tanto bisogna scendere dal piedistallo e smitizzare la categoria e chi si prende troppo sul serio”.
Wired Next Fest, a Milano il festival che guarda al futuro
Il tempo dell’innovazione, della medicina, della politica e della cultura, il tempo come dimensione stravolta dalla tecnologia, fra l’invenzione della ruota e lo smartphone: dopo il successo da 108mila presenze dell’anno scorso, il Wired Next Fest torna per la sua quarta edizione da oggi a domenica 29 maggio con la novità di un tema portante, il Tempo.
Le nuove professioni della comunicazione sono già realtà
Digital Marketing manager, Digital PR, Digital Analyst, Mobile Specialist, Reputation Manager: sono solo alcune delle nuove figure che il mercato della comunicazione chiede e chiederà sempre con maggior forza nei prossimi anni. Continua a leggere
IJF15, day four
Ultimo giorno di Festival. Il primo panel che seguiamo è “Whistleblowing digitale con GlobaLeaks” che illustra i numerosi progetti online che consentono ai cittadini di segnalare casi di corruzione in condizioni di anonimato e sicurezza personale.
IJF15, day two
Si comincia la giornata parlando di nuovi modelli di business per il giornalismo, con i fondatori di due esperimenti:
Ernst-Jan Pfauth, editore De Correspondent, e…
Periscope ucciderà il giornalismo?
In media 27mila video al giorno. Sono tanti i mini filmati diffusi su Twitter con l’hashtag #Periscope, l’app che dalla scorsa settimana permette a chiunque di trasmettere video in streaming dal proprio cellulare.
Neanche a dirlo: utenti impazziti in tutto il mondo per la possibilità di premere un tasto ed essere subito on air, a costo e fatica zero, al centro del palcoscenico mediatico, fosse solo per 15 secondi e non 15 minuti come promesso da Andy Warhol. A mostrare live il proprio cane, il frigo vuoto, il tramonto più bello mai ammirato, il carrello della spesa che si riempie mentre si è al supermercato, la metropolitana che arriva alla banchina. Continua a leggere