A prima vista può sembra un lungo elenco di necrologi ma non commemora nessuno, se non il defunto buon gusto: si tratta della sequenza di nomi che ha riempito interamente due pagine del “New York Times”. La lista raccoglie i nomi di tutte le persone che Donald Trump ha insultato via Twitter da quando la sua candidatura alla Casa Bianca è stata ufficializzata.
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Nei panni di un rifugiato: l’esperimento mediatico della BBC
L’obiettivo che si prefigge BBC Media Action è di per sé molto ambizioso: “Cambiare le vite delle persone nel mondo attraverso gli organi di stampa”. Sul proprio sito, la onlus legata alla radiotelevisione britannica scrive: “Crediamo nel potere della media e della comunicazione per contribuire a ridurre la povertà e sostenere le persone a comprendere i loro diritti. Il nostro scopo è quello di informare, collegare e aiutare le persone”. Poi arriva un video come quello intitolato “Your phone is now a refugee’s phone”, cioè “Il tuo cellulare è adesso quello di un rifugiato”, e quelle righe programmatiche acquistano tutta un’altra consistenza.
Wired Next Fest, a Milano il festival che guarda al futuro
Il tempo dell’innovazione, della medicina, della politica e della cultura, il tempo come dimensione stravolta dalla tecnologia, fra l’invenzione della ruota e lo smartphone: dopo il successo da 108mila presenze dell’anno scorso, il Wired Next Fest torna per la sua quarta edizione da oggi a domenica 29 maggio con la novità di un tema portante, il Tempo.
Anche l’Italia ha un FOIA, un passo avanti verso la trasparenza della PA
Dal 16 maggio l’italia si è dotata di uno strumento giuridico già attivo in oltre 90 paesi che consentirà a chiunque di conoscere qualsiasi dato o documento in possesso della pubblica amministrazione, anche senza un interesse diretto. Uno strumento equivalente a quello che nel sistema anglosassone è definito “Freedom of information act” (FOIA) e che farà cadere il muro di omertà dietro cui finora si è trincerata la PA quando un giornalista o un comune cittadino hanno provato a inoltrarsi nei meandri della burocrazia e a pretendere risposte precise e trasparenti. Abbiamo chiesto un commento della nuova legge a Guido Romeo, giornalista co-fondatore dell’associazione no-profit Diritto di Sapere, che porta avanti la causa del FOIA in Italia, ed è parte dell’iniziativa Foia4Italy. Continua a leggere
Le nuove professioni della comunicazione sono già realtà
Digital Marketing manager, Digital PR, Digital Analyst, Mobile Specialist, Reputation Manager: sono solo alcune delle nuove figure che il mercato della comunicazione chiede e chiederà sempre con maggior forza nei prossimi anni. Continua a leggere
IJF15, day three
- Primo appuntamento della giornata, l’incontro organizzato dal Master in giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, “#SanSiroStories: storytelling multimediale di una banlieue milanese“.
IJF15, day two
Si comincia la giornata parlando di nuovi modelli di business per il giornalismo, con i fondatori di due esperimenti:
Ernst-Jan Pfauth, editore De Correspondent, e…
Guerra o pace tra Facebook e le grandi testate? L’opinione di C.A. Carnevale Maffè
Facebook sta per lanciare una nuova forma di fruizione dei contenuti giornalistici: d’accordo con alcune testate come il New York Times, BuzzFeed e il National Geographic, il social network di Zuckerberg promuoverà le news non più in forma breve, sotto forma di link che rimandano al sito del giornale vero e proprio, ma in forma integrale riconoscendo parte dei ricavati pubblicitari al gruppo editoriale che quel contenuto ha realizzato.
Del resto la piattaforma sociale che raccoglie quasi un miliardo e mezzo di utenti in tutto il mondo, è sempre più la porta di accesso alle news e in prospettiva sta per sostituirsi alle homepage dei quotidiani online. Sarà una rivoluzione nel modo in cui fruiremo l’informazione o soltanto una delle mille forme di accesso che avremo a disposizione per sapere cosa succede intorno a noi?
ReMedia lo ha chiesto a Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore di Strategia e Politica Aziendale dell’Università Bocconi di Milano, esperto di tlc ed autore del saggio “Social network e modelli di business” incluso nel volume Web 2.0 (Edizioni Il Sole 24 ore).
Periscope ucciderà il giornalismo?
In media 27mila video al giorno. Sono tanti i mini filmati diffusi su Twitter con l’hashtag #Periscope, l’app che dalla scorsa settimana permette a chiunque di trasmettere video in streaming dal proprio cellulare.
Neanche a dirlo: utenti impazziti in tutto il mondo per la possibilità di premere un tasto ed essere subito on air, a costo e fatica zero, al centro del palcoscenico mediatico, fosse solo per 15 secondi e non 15 minuti come promesso da Andy Warhol. A mostrare live il proprio cane, il frigo vuoto, il tramonto più bello mai ammirato, il carrello della spesa che si riempie mentre si è al supermercato, la metropolitana che arriva alla banchina. Continua a leggere
Oscar a CitizenFour: il Datagate diventa pop
Nella scintillante notte degli Oscar di Los Angeles non ci sono stati solo gli abiti da sogno delle star e i flash sul red carpet. Per qualche minuto hanno trovato l’attenzione dei riflettori pure temi seri che toccano tutti e sono state pronunciate parole molto pesanti come diritto alla privacy e libertà individuale. La statuetta come miglior documentario a “CitizenFour” quindi non può che essere accolta con un sospiro di sollievo. Continua a leggere